INSIGHT
VEDERE “SOTTO LA PELLE” PER SCOPRIRE IL MONDO DELL’IMPIANTISTICA

“INSIGHT” è la esposizione tematica sulle tecnologie impiantistiche più all'avanguardia disponibili sul mercato per gli edifici moderni e
ad alta efficienza energetica.

L’installazione, composta da quattro moduli distribuiti su due livelli, per una superficie totale di circa 60 metri quadri, offre al visitatore un percorso guidato alla conoscenza dei moderni sistemi impiantistici. Sono illustrate le potenzialità e le innovazioni tecniche dell’impianto elettrico domotico, degli impianti di riscaldamento, raffrescamento e controllo della qualità dell’aria normalmente installati in un edificio residenziale ad alta efficienza energetica.


Il percorso espositivo attraverso le diverse componenti impiantistiche è raccontato come un viaggio all´
interno del corpo umano: si entrerà “sotto la pelle”, per poter vedere un involucro energeticamente
performante, dove scoprire i diversi organi e le loro connessioni, ossia l´impiantistica che “si nasconde”
dentro ogni moderno edificio.

Il percorso si sviluppa tra i diversi sistemi impiantistici connessi, come gli organi del corpo umano, al
cuore (il sistema di generazione) da vene e arterie (canalizzazioni e collettori) e controllati attraverso
il cervello e il sistema nervoso (impianto elettrico e domotico).


Sotto la pelle dell’uomo opera un complesso sistema di organi. Attraverso una rete di tubazioni e canali
(vene e arterie), le parti del corpo comunicano con il cervello, che gestisce e coordina ogni sua parte.
Attraverso la stessa rete sono collegati cuore e polmoni che, pompando aria e sangue, danno la
vita all’organismo.

Nell’edificio moderno l’involucro racchiude un sistema di impianti connessi e funzionanti. Dai terminali, attraverso tubazioni e canali si raggiungono i generatori che producono aria o acqua calda e fredda. La domotica, nel frattempo, gestisce e coordina tutto.

Entrando al suo interno, Insight ci svela gli aspetti spesso nascosti di un’impiantistica moderna che gestisce riscaldamento, raffrescamento, acqua calda sanitaria e ricambio dell’aria, ed è governata in modo veloce ed efficace da un cervello domotico e il tutto a costi sostenibili.

Riscaldamento

Un isolamento accurato dell’involucro richiede potenze di riscaldamento molto basse e pertanto sono necessari terminali a bassa temperatura, rapidi nella messa a regime. Il pannello radiante a pavimento, esposto all’interno di Insight, è nella sua variante a spessore ridotto per meglio soddisfare questo requisito. Qualità facilmente rispettata invece dal pannello radiante a soffitto (poiché non necessita dello strato di calpestio), dai radiatori, dai ventilradiatori e dalle bocchette d’aria calda che agiscono direttamente sull’ambiente, riscaldandolo. Tutti questi apparecchi possono essere regolati per ogni singola zona: i pannelli radianti con attuatori elettrotermici su ogni singolo circuito che parte dal collettore (3), i radiatori grazie a valvole termostatiche di ultima generazione che permettono anche l’ottimizzazione energetica del terminale, mentre ogni ventilradiatore è autonomo grazie al controllo di bordo. La regolazione per singolo ambiente con un impianto di riscaldamento ad aria risulta invece più complessa, perché sono necessarie delle serrande automatiche nei canali. Tuttavia l’impianto con bocchette e canali è l’unico che riscalda e contemporaneamente provvede anche al ricambio dell’aria senza apparecchi ausiliari. Infatti l’aggregato compatto riscalda l’aria esterna tramite una pompa di calore che recuperando l’energia dall’aria ripresa dagli ambienti, assicura un elevato rendimento.

I pannelli radianti, il radiatore e il ventilradiatore sono alimentati da una pompa di calore aria-acqua che recupera il calore dall’aria esterna. 

Refrigerazione

Raffrescare un edificio ben coibentato può rappresentare una bella sfida. Senza il controllo degli apporti solari e di una corretta gestione della ventilazione possono essere necessarie potenze di raffrescamento elevate. I pannelli radianti, sia a soffitto che a pavimento, sono in grado anche di raffrescare facendo scorrere al loro interno acqua refrigerata dalla pompa di calore. Non possono però deumidificare, per questo è necessaria una macchina di ventilazione con uno specifico trattamento dell’aria. L’unità di ventilazione è autonoma, perché dal collettore vengono alimentati solo i pannelli radianti. In tal modo il rendimento del generatore è ottimizzato.

Il radiatore non può essere utilizzato per raffrescare. È pertanto necessario prevedere un sistema split in grado di trattare l’aria ambiente attraverso un sistema di ricircolo.

Il ventilradiatore è alimentato ad acqua refrigerata dalla pompa di calore e funziona a emissione d’aria, senza effettuarne il ricambio. A differenza del radiatore può anche raffrescare e deumidificare.

Infine troviamo l’impianto a bocchette e canali collegato all’aggregato compatto, che raffresca e deumidifica gli ambienti garantendo anche, come pure durante il funzionamento invernale, il ricambio dell’aria. Entrambi i generatori di questi impianti sono alimentati da corrente elettrica, pertanto un impianto fotovoltaico può contribuire a ridurre in maniera determinante il consumo di energia.

Alla scoperta dell'acqua calda

La potenza termica per l’acqua calda sanitaria può rappresentare, negli edifici ad alta efficienza energetica, il carico più elevato. In presenza di una pompa di calore, sistema non idoneo alla produzione di acqua a elevata temperatura, il giusto grado di calore per evitare la comparsa di legionella nell’acqua calda viene raggiunto riscaldando l’acqua all’interno di puffer (accumulo) e non istantaneamente con la caldaia. È molto importante che il suo volume sia correttamente progettato, ben coibentato e posto in locali idonei. L’aggregato compatto è dotato di serie di un accumulo al suo interno, mentre per la pompa di calore aria-acqua è necessario prevederne uno esterno, che può essere collegato all’impianto solare termico. L’aggregato compatto, invece, non ha bisogno di pannelli solari in quanto riscalda l’acqua recuperando il calore sottratto agli ambienti, raffrescandoli. La potenza e l’energia per l’acqua calda sanitaria possono essere contenute anche riducendo semplicemente il consumo di acqua con l’adozione di miscelatori d’aria che, applicati a docce e rubinetti, permettono di mescolare l’acqua con l’aria, assicurando la stessa pressione ma con consumi dimezzati. Va risparmiata anche l’acqua fredda, per esempio quella degli scarichi del WC, attraverso sistemi che uniscono il minor consumo idrico al comfort, riducendo al massimo i rumori dell’impianto.

Ventilazione

Quando l’involucro è a “tenuta”, come avviene nelle abitazioni ad alta efficienza energetica, bisogna prestare particolare attenzione ai ricambi d’aria. Aprire le finestre porta un sollievo momentaneo ma poco confortevole, poiché l’aria esterna è fredda in inverno e calda e umida in estate. Un impianto ben dimensionato assicura aria pulita ogni volta che è necessario, attraverso sensori che misurano l’umidità, la CO2, e recupera l’energia termica dall’aria viziata espulsa dagli ambienti. Viene cosi bilanciato economicamente il maggior consumo di corrente elettrica del ventilatore con l’immissione di aria a temperatura prossima a quella degli ambienti. L’aria di rinnovo esterna è immessa in punti idonei di soggiorni e camere, dopo essere stata filtrata e aver recuperato il calore dall’aria viziata ripresa dai bagni e dalle cucine. In alternativa la ventilazione può essere non centralizzata, autonoma per ogni singolo ambiente e pertanto priva di canali. Alcuni impianti possono recuperare anche l’umidità dagli ambienti, umidificando così l’aria in inverno o deumidificandola in estate. E’ possibile inoltre trattare l’aria immessa riscaldandola o raffrescandola, ad esempio, con una pompa di calore. In questi casi non si parla però più di impianti di rinnovo dell’aria, ma di impianti di trattamento dell’aria.

Comfort, benessere e sicurezza

La regolazione, la manutenzione e tutto il processo di gestione sono aspetti chiave di un impianto moderno, le vere sfide da affrontare per contenere i consumi e mantenere adeguati livelli di comfort.

La domotica, esattamente come farebbe il cervello, può orchestrare un impianto e far suonare le sue parti in armonia.

Perché ricambiare l’aria quando non è necessario? Perché non permettere il funzionamento di una pompa di calore elettrica quando è disponibile la corrente prodotta dall’impianto fotovoltaico o quando le temperature esterne permettono di far funzionare la macchina con rendimenti maggiori? Perché non essere avvisati quando qualcosa non funziona correttamente o necessita di manutenzione? L’uomo non va forse dal medico se sta male o semplicemente per fare dei controlli che continuino a farlo star bene? Un impianto deve essere progettato in modo integrato e installato correttamente, ma deve anche mantenere nel tempo la sua funzione ed essere efficiente.

Come potremmo inoltre coordinare tutte le nostre attività senza che il nostro cervello elabori i segnali percepiti? Negli edifici questo ruolo è svolto dalla centrale di controllo di un sistema domotico. Tramite una rete di sensori e attuatori essa è in grado di gestire i sistemi di illuminazione, di ombreggiamento, di videosorveglianza, di condizionamento e le situazioni di relax. La domotica mette in comunicazione tutti questi sottosistemi attraverso uno standard costruttivo comune, lo standard tecnologico KNX, che tramite un sistema a bus costituisce la rete dove vengono convogliati tutti i segnali con lo stesso formato, analogamente a quanto accade nel nostro sistema nervoso.

Altri sistemi ci possono essere d’aiuto nella quotidianità, come quello di aspirazione centralizzato che permette di effettuare la pulizia degli ambienti in maniera rapida ed efficace.

L’obiettivo è di rendere la vita all’interno della nostra casa il più semplice e confortevole possibile.


L’idea nasce dalla collaborazione tra l’Agenzia CasaClima, l’Ente Fiera Bolzano e lvh.apa Confartigianato Imprese e si è concretizzata grazie alla collaborazione delle Aziende Partner CasaClima e della Provincia Autonoma di Bolzano.

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